L'Angoscia


L'Angoscia 


Marzo 2020 \\ Stato emotivo

La paura oltre l'orizzonte


Vorrei iniziare con questa immagine evocativa presa dal De Rerum Natura di Lucrezio: “poggiando sulla terraferma, uno spettatore contempla il travaglio di un naufragio. Non partecipa agli eventi; gode soltanto della visione che ha dinanzi”.


Il secondo libro si apre con un proemio che affronta il tema del piacere, tema base della filosofia epicurea. Per Lucrezio il piacere da ricercare è quello dato dall’assenza di dolore fisico e di qualsiasi turbamento generato da passioni o paure; un piacere statico, atarassico.  Il saggio epicureo che, dalla prospettiva di colui che essendo a terra si sente al sicuro, assiste al naufragio di una nave e prova un senso di piacere di fronte al travaglio altrui. Si distacca dal mondo, dalle sue illusioni e dalle paure quotidiane che fanno tribolare l’uomo.


Bene, ora mi permetto di modificare questa potente immagine lucreziana per tentare di spiegare l’angoscia. Essa può rappresentarsi in questa ottica: lo spettatore sulla terraferma osserva il mare e, nonostante l’attuale tranquillità della situazione, ne percepisce una possibile e imminente pericolosità. Oltre l’orizzonte avverte, che si sta verificando una tempesta potentissima, pur non vedendo alcun segno oggettivo, ne percepisce l’imminente pericolo. Cosa può fare dunque? Difficile trovare una soluzione immediata o degli equipaggiamenti per fronteggiarla. Egli attende, immobile, sulla scogliera a guardare il più minimo cambiamento del paesaggio, immaginando quando e come potrà arrivare questa catastrofe. Come? Dove? Quando? Cosa o Chi ne è la causa? Questi pensieri e questa immobilità lo gelano fin nel profondo del proprio essere.


L’angoscia viene definita come uno stato di sofferenza psichica molto intenso che può essere caratterizzata da episodi di ansia, paura, depressione e sintomi fisici. L’origine viene dalla parola latina angustĭa che deriva dal verbo angere, ovvero “stringere”, e in effetti il termine evince chiaramente lo stato emotivo molto doloroso e oppressivo le cui cause non sempre sono note alla persona che ne soffre. L’angoscia spesso non è associata a un oggetto determinato ma bensì a qualcosa di indefinito e irrazionale. Per tale motivo, essa è stata definita "paura o terrore senza nome."


A differenza dello stato di panico, in cui predomina un sentimento di paura intensa e fuori controllo che nasce a fronte di un pericolo reale, nell’angoscia si verifica uno stato di attesa nel quale non ne siamo pienamente vinti ma ne sentiamo il suo pericolo imminente e indefinito.


Le situazioni nelle quali la percepiamo posso essere molteplici: un esame universitario, ritenuto dalla maggioranza degli iscritti impossibile da superare, una brutta notizia, un incubo che sembrava reale, un intervento chirurgico, la scoperta di una malattia, la crisi finanziaria di paese o la sua instabilità politica e sociale.


L’angoscia ci disturba perché mina le nostre certezze. Da dove viene? Non si sa. Quando arriveranno ai nostri occhi le conseguenze delle nostre preoccupazioni? Non sappiamo nemmeno questo. Introduce quindi un vacillamento nel modo in cui di solito leggiamo la realtà e vi ci accostiamo. Ci confronta con un’estraneità indefinita e non accertata.


Questa incertezza successivamente intensifica la nostra preoccupazione e ci fa cadere in un circolo vizioso di pensieri intrusivi e catastrofici. A questa condizione mentale inoltre si possono affiancare sintomi fisici come le vertigini, i problemi digestivi, la pressione al petto, una tensione e tremore muscolare e l’insonnia. Le sensazioni provate possono diventare talmente intense da generare veri e propri disturbi emotivi, come un attacco di panico o un episodio depressivo.


È importante quindi riconoscere questo stato emotivo e chiedere aiuto quando ci sentiamo sopraffatti e senza una via d’uscita. Talvolta può essere utile imparare a gestire al meglio l’imprevedibile e fronteggiare cose lontane dal nostro controllo, gestire e valutare i nostri pensieri negativi e le nostre emozioni in modo diverso. La vita è anche incertezza. l’esistenza è anche questo, dobbiamo muoverci in questa precarietà.


Talvolta per affrontare un problema è utile cambiare prospettiva e dotarsi di una tavola da surf per affrontare l’onda.



©Elisa Torselli

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